Cosa vedere in Inghilterra? Quale zona scegliere per un viaggio di una settimana? Paesaggi ancora incontaminati, spiagge incantevoli, villaggi pittoreschi, coste frastagliate di grandi rocce bianche a picco sul mare. Oltre alle città. Cosa scegliere? In questa guida ti propongo un itinerario di 7 giorni in Inghilterra del Sud, tra Cornovaglia, Devon, Dorset e Somerset.
Pianificare un viaggio in Inghilterra
Con Inghilterra intendo ovviamente la nazione costitutiva del Regno Unito di Gran Bretagna ed escluso quindi Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Un territorio assai vasto e ricco di cose da vedere, che meriterebbe certamente molto più tempo per essere visitato, oppure, forse ancora meglio, più viaggi separati.
Io ho scelto di concentrarmi sulla zona sud-occidentale: Cornovaglia, Devon, Dorset e Somerset. Il perché di questa scelta è presto detto: volevo godermi i panorami spettacolari della costa, in un contesto naturalistico unico. Le grandi aspettative che avevo alla partenza sono state ampiamente confermate!
Meta forse ancora poco gettonata dai viaggiatori italiani, questa splendida regione del Regno Unito si presta per un viaggio on the road itinerante, anche di breve durata. Le distanze relativamente contenute consentono infatti di scoprirla anche in pochi giorni. Se ami la natura, i paesaggi incontaminati e sogni di ammirare l’oceano dall’alto di scogliere che sembrano tagliate con il coltello…allora questo è il viaggio che fa per te.
Documenti per viaggiare in Inghilterra
Quanto costa un viaggio in Inghilterra?
L’Inghilterra non è tra le destinazioni più economiche che possiamo immaginare. Il costo della vita è mediamente più alto che in Italia, soprattutto nelle grandi città. Nelle zone rurali i prezzi scendono leggermente, ma è comunque preferibile prenotare le sistemazioni con un discreto anticipo, soprattutto se si viaggia in alta stagione.
Per questo itinerario in Inghilterra l’aeroporto di riferimento è quello Bristol, ma puoi pensare di atterrare a Londra, se lo preferisci. Due aeroporti ampiamente serviti da compagnie aeree low cost.
I parcheggi sono cari, questo lo devo dire. Parcheggiare gratuitamente nelle zone che troverai in questo itinerario è impossibile e spesso le tariffe sono costose perché si richiede una sosta minima di 3 ore. I parchimetri che accettano carte di credito o banconote sono pochissimi quindi cerca di avere sempre un po’ di moneta.
Vediamo nel dettaglio, seppur a grandi linee, quanto può costare un viaggio in Inghilterra:
- 50-200€ per un volo con compagnia low cost, a seconda del periodo
- 60€ al giorno (a partire da) per un’auto a noleggio di classe economy
- 100€ circa a notte per una camera doppia con colazione o appartamento (ottimi e più economici gli ostelli inglesi!)
- 6-7€ per una pinta di birra
- 15-20€ per un piatto unico in un pub tipico
Mangiare in Inghilterra
Si pensa comunemente che la cucina inglese non sia un gran che. Eppure, a mio modesto parere, trovo che si mangi molto bene, soprattutto nei tradizionali pub. Ottimi piatti di carne, ma anche di pesce nelle zone costiere, dolci e pasticcini deliziosi, birre eccellenti. Per saperne di più, leggi la mia guida su cosa mangiare in Inghilterra!
Viaggiare in Inghilterra con bambini
Viaggiare in Inghilterra con bambini a seguito è un’avventura meravigliosa e non particolarmente difficoltosa. È indubbio che alcuni percorsi o attrazioni con il passeggino siano un po’ complicati da affrontare. Un marsupio/fascia è la soluzione consigliata se pensi di dedicarti all’escursionismo.
In Inghilterra l’acqua potabile è disponibile praticamente ovunque e gratuitamente, sia nei ristoranti che nelle toilette pubbliche che hanno quasi sempre una spina per il refill delle proprie bottiglie. I bagni pubblici sono quasi sempre gratuiti, molto puliti e dotati di fasciatoio.
Nei pub/ristoranti è sempre presente un kids menù, che comprende un piatto principale (fish&chips, hamburger, crocchette di pollo, prosciutto e uova, pasta, pizza) con una bibita, talvolta persino un dolcetto. Portano sempre anche un kit di intrattenimento, come piccoli colori a cera o puzzle. Attenzione però perché i minorenni non sono accettati ovunque. Nei pub/bar dove servono soltanto bevande i bambini non possono proprio entrare, mentre nei locali dove servono anche da mangiare sono sempre i benvenuti, tendenzialmente però solo fino alle 21.
Guidare in Inghilterra
In Inghilterra ovviamente la guida è a sinistra e questo immagino possa spaventarti. All’inizio la cosa può turbare, specie imboccando una rotatoria o al primo svincolo. Sii sempre prudenti e vai piano.
In questa particolare zona dell’Inghilterra le strade sono molto strette. In Cornovaglia hanno la passione per le siepi laterali quindi il margine di manovra è davvero limitato. Nella maggior parte dei casi due auto non ci passano quindi bisogna fermarsi e decidere chi deve passare per primo, spesso facendo manovra per trovare un allargamento laterale. Gli spostamenti, di conseguenza, non sono rapidissimi.
Inghilterra: quando andare e cosa mettere in valigia
Quando andare in Inghilterra? Che il Regno Unito non goda di un clima tropicale lo sanno tutti, dunque per un itinerario di viaggio simile a quello che qui ho descritto, tenderei ad escludere l’autunno e l’inverno, in quanto assai rigidi e parecchio piovosi. Anche la primavera non è particolarmente soleggiata, specie nel periodo iniziale.
La maggior parte delle spiagge e i servizi turistici aprono i battenti nel periodo pasquale sino a settembre ed è proprio in questo lasso di tempo in cui consiglio di partire. Noi abbiamo viaggiato a fine aprile: i primi tre giorni è stato molto caldo tanto è vero che le spiagge erano assai affollate, la seconda metà della settimana ha cominciato a piovere e le temperature si sono abbassate.
Porta un abbigliamento variegato, anche in estate. Le coste di Cornovaglia e Dorset sono molto ventose, serve una giacca antivento impermeabile. Non dimenticare, anche in estate, una felpa e un paio di pantaloni lunghi perché le temperature possono variare anche in modo repentino. Ricordati un adattatore universale per le prese di corrente.
Cosa vedere in Inghilterra in 7 giorni: itinerario
Giorno 1 – Bristol – Exmoor National Park
Atterriamo all’aeroporto internazionale di Bristol intorno alle 12:30, il tempo di ritirare l’auto a noleggio e mangiare qualcosa poco dopo e siamo già sulla strada, in direzione Exmoor National Park. La prima tappa è Dunster, un piccolo villaggio situato proprio al confine orientale del parco. Siamo ancora nella contea di Somerset.
Si tratta di uno dei centri medioevali meglio conservati del paese ed è certamente una delle cose da vedere in Inghilterra del sud. Il Castello di mattoni rossi costruito in epoca normanna è l’attrazione più interessante del villaggio. Noi purtroppo arriviamo troppo tardi, alle 16:45 stanno già chiudendo i battenti e riusciamo a vederlo solo dall’esterno, passeggiando nell’antico borgo che lo circonda.
Raggiungiamo Porlock, il paesino dove abbiamo pernottato per le due notti successive, ottimo avamposto per esplorare la zona circostante. A circa 3 km dal centro del paese si trova il Porlock Weir, un minuscolo agglomerato di case che circonda un piccolo porto. C’è una spiaggia di sassi molto graziosa da cui si gode un bel panorama sulla baia. Segnalo anche il pub vista mare, dove si mangia e si beve davvero bene.
- The Castle Inn, Parlock. Tradizionale pub inglese con camere spaziose e pulite.
- 95€ camera doppia con ottima English Breakfast inclusa
Giorno 2 – Exmoor National Park
Dopo un’abbondante english breakfast, ci dirigiamo di buon mattino verso Lynmouth e Lynton, due dei villaggi più pittoreschi della zona. Siamo nel Devon. Caratteristica peculiare dei due paesi è quella di essere collegati tra loro da una curiosissima funicolare, realizzata nel 1890, che funziona grazie ad un sistema di contrappesi ad acqua. Si sale a bordo di una sorta di locomotiva d’epoca e il panorama è davvero eccezionale. Lynton è situata proprio sulla cima del promontorio, qui la vista toglie il fiato.
Essendo la giornata particolarmente calda e soleggiata (ed essendo ancora pieni dalla colazione) decidiamo di occupare un’ipotetica pausa pranzo per spostarci verso Croyde, piccola località di mare molto amata dai surfisti locali. La spiaggia è oggettivamente splendida, circondata da colline color smeraldo. Siamo forse gli unici senza costume ma ci concediamo ugualmente una lunga passeggiata sul bagnasciuga.
Nel pomeriggio torniamo indietro verso il versante meridionale dell’Exmoor National Park. Scegliamo di entrarci da sud per vedere il Tarr Steps, l’antico ponte di pietra costruito in una delle radure più suggestive del parco, e intraprendere uno dei tanti sentieri escursionistici della zona. Optiamo per quello più facile, ad anello, che dura circa un’oretta. Cosa vedere in Inghilterra? L’Exmoor National Park è davvero un gioiello verde, fatto di colline color smeraldo che si alternano alla tipica brughiera inglese. Tantissimi i percorsi di trekking tra cui scegliere. Praticamente in ogni villaggio del parco troverai un centro visitatori in cui reperire mappe e chiedere informazioni.
Rientriamo nuovamente a Porlock in serata.
Giorno 3 – Costa della Cornovaglia
Di tutto il nostro itinerario in Inghilterra, questa è stata la tappa più lunga, in termini di chilometri percorsi. La costa della Cornovaglia è splendida, così aspra e selvaggia da farti sentire veramente fuori dal mondo. Con il senno di poi, mi sarei fermata da quelle parti un po’ più a lungo (consiglio per chi ha a disposizione più di una settimana). Queste le nostre tappe.
Port Isaac. Un villaggio di pescatori veramente caratteristico abbarbicato in una profonda insenatura tra le ripide scogliere, tipiche della costa della Cornovaglia. Il paese è veramente piccolo ma suggestivo. Qui è possibile gustare aragosta appena pescata o deliziosi pasties, i fagottini ripieni di carne tipici della zona.
Chapel Beach, la nostra seconda tappa del giorno, è uno di quei posti che da solo vale il prezzo del biglietto aereo. Si tratta di una spiaggia di sabbia dorata perfettamente incastrata tra scogliere scoscese, che la orlano di un verde quasi abbagliante. Intorno alla spiaggia vi sono diversi sentieri che si inerpicano sulle ripide pareti rocciose. Salire sulla cima regala un panorama unico ed emozionante. Siamo rimasti mezz’ora seduti lì a godere del solo rumore dell’oceano.
Nota di servizio. Le scogliere sono ripide ma i sentieri non particolarmente, la risalita non è affatto faticosa.
Arriviamo a St. Ives nel pomeriggio. Si tratta della località forse più turistica della Cornovaglia, oltre che ad uno dei centri abitati più grandi. Passeggiamo un po’ per i graziosi vicoli acciottolati del centro e beviamo una birra fronte mare, in compagnia di qualche gabbiano. Non pernottiamo qui perché i prezzi sono piuttosto alti. In estate St. Ives si trasforma in un centro balneare davvero molto frequentato, uno dei più rinomati dell’Inghilterra del sud (sicuramente anche per questo gli alloggi sono costosi). Ad ogni modo è davvero un paese grazioso che merita una visita.
Arriviamo a Lyzard Point in serata, giusto il tempo di gustare un fish&chips e di raggiungere il nostro ostello.
- YHA Lizard. Ostello con anche camere private, con vista meravigliosa sulla baia, cucina ad uso comune, ampio e confortevole salotto.
- 75€ camera tripla con bagno privato
Giorno 4 – Cornovaglia – Dartmoor National Park
Ci svegliamo di buon’ora e ci godiamo il meraviglioso spettacolo del promontorio di Lyzard Point, con il suo faro. Passeggiamo sul bordo dei faraglioni e ci godiamo ancora una volta il rumore delle onde, che non stanca mai.
Arriviamo al St Michael’s Mount, prima tappa di questo nostro quarto giorno di itinerario in Inghilterra meridionale, con molto anticipo. Aspettiamo quasi un’ora per l’apertura ma il bel playground che c’è nelle vicinanze ci permette di ingannare il tempo. Il St Michael’s Mount ricorda molto il suo omonimo francese, assai più famoso. Non è altrettanto suggestivo, questo lo devo ammettere (sono stata in Bretagna da ragazzina), ma una visita qui vorrei davvero consigliarla. Sulla sommità del monte svetta maestoso un imponente castello (che in origine era un’abbazia benedettina) terminato di costruire nel XVI secolo e visitabile ancora oggi al suo interno.
All’esterno, un meraviglioso giardino inglese che si affaccia direttamente sull’oceano. L’accesso al St Michael’s Mount segue l’andamento della marea: quando è alta lo si può raggiungere in barca (2£ per la traversata), quando è bassa si può percorrere la passerella in pietra che lo collega alla terraferma. L’ingresso congiunto al castello e giardino costa 16£ a persona, bambini gratis sotto i 5 anni. Con il passeggino è impossibile visitare il castello, le scale sono tantissime.
Cosa vedere in Inghilterra? Il pittoresco villaggio di Polperro è una tappa che consiglio. Si tratta ancora una volta di un paesino minuscolo, arroccato su di una scogliera scoscesa, che fino a pochi anni fa ospitava solo i pescatori della zona. Oggi è diventato un piccolo centro turistico, con alcuni negozi di souvenir, qualche pub ed alcune sale da te. Intorno al villaggio si snoda un sentiero panoramico assai suggestivo.
Il Dartmoor National Park è un’area protetta davvero spettacolare, aspra e desolata come solo la brughiera inglese può esserlo. La giornata non è delle migliori, tira molto vento, è già pomeriggio e ci limitiamo ad attraversarlo in auto, godendoci lo spettacolo dal finestrino, tra una pecora e l’altra. Ci fermiamo in un pub per scaldarci, unica costruzione che incontriamo nel giro di diversi chilometri. Gli appassionati di escursionismo potranno ovviamente fermarsi da queste parti un paio di giorni e decidere di intraprendere uno dei tanti sentieri escursionistici. Il sito ufficiale del parco offre tanti spunti interessanti.
Pernottiamo nei dintorni di Exeter, che però non rientra tra le tappe del nostro itinerario in Inghilterra del sud.
- Best Western Exeter Lord Haldon Country Hotel. Albergo signorile, con ampi giardini e camere molto confortevoli.
- 85€ camera tripla senza colazione
Giorno 5 – Costa di Devon e Dorset
Se ti stai chiedendo cosa vedere in Inghilterra, una buona risposta, a mio avviso, è la costa di Devon e Dorset, meglio conosciuta come Jurassic Coast, Patrimonio Unesco. Questo tratto di costa inglese è conosciuto al mondo per la quantità impressionante di fossili risalenti il triassico, giurassico e cretaceo, rinvenuti proprio da queste parti nel corso degli ultimi due secoli. La zona è infatti costellata di villaggi ricchi di musei, esperienze ed attrattive proprio legate a questo incredibile patrimonio archeologico. Esiste un sito web interamente dedicato alla Jurassic Coast.
Ci fermiamo, come prima tappa della giornata, a Lyme Regis, nonostante il vento e la pioggia. C’è un motivo per cui ho voluto fermarmi proprio qui, si chiama “Strane Creature” ed è un romanzo di Tracy Chevalier, letto poco prima della partenza. Il libro narra le vicende di Mary Anning, una delle prime cacciatrici di fossili conosciute nel paese, che all’epoca fu completamente ignorata per la sua totale mancanza di titoli e perché, manco a dirlo, era donna. Mary Anning visse proprio a Lyme Regis.
È un villaggio grazioso che in una giornata di sole può regalare davvero una bella esperienza di viaggio. La spiaggia è grande, il mare pulito, c’è una bellissima passeggiata da fare, un museo di fossili molto rinomato e tanti locali dove gustare pesce appena pescato.
La seconda tappa della giornata è Lulworth Cove. Mangiamo un eccellente fish&chips in uno dei pochi ristoranti del posto in attesa che finisca di piovere, poi affrontiamo il sentiero che porta al Durdle Door, il celeberrimo arco di roccia simbolo della costa del Dorset. Il sentiero è lungo circa 1,5 chilometri e per la parte iniziale è anche piuttosto in salita, ma ne vale la pena. Il panorama che si gode dall’inizio alla fine è davvero spettacolare: rocce bianche ricoperte di prato verdissimo che si tuffano, maestose, nel mare. La passeggiata è veramente incantevole.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Bournemouth, dove ci fermiamo a dormire. Decisamente l’unica brutta sorpresa in questo nostro itinerario in Inghilterra del sud. La città è, di fatto, priva di attrattive particolari e anche il lungo mare non è poi così affascinante.
Giorno 6 – Stonehenge – Avebury – Bibury – Bath
Di tutto il nostro il nostro itinerario in Inghilterra, questa è stata la giornata più intensa. Non tanto in termini di distanza percorsa, quanto per la quantità di cose che siamo riusciti a vedere.
Prima tappa, Stonehenge. Prenotiamo il primo turno disponibile del mattino, decisione assai intelligente che consiglio, quantomeno perché non c’è ancora tantissima gente. Per visitare il celeberrimo sito neolitico occorre infatti prenotarsi con anticipo, scegliendo un orario preciso sul sito dedicato. Non serve acquistare i biglietti mesi prima, in bassa stagione si può fare anche con 2-3 giorni di anticipo, qualcuno in più nei mesi di luglio/agosto.
Stonehenge è mistero ed emozione, me sono resa conto non appena mi sono avvicinata agli imponenti megaliti. La funzione di questo straordinario sito resta ancora un mistero, sebbene l’ipotesi più accreditata resti quella dell’osservatorio astronomico. In ogni caso, consiglio di visitare come prima cosa il centro didattico che troverai in ingresso.
A una quarantina di minuti di auto da Stonehenge si trova Avebury, un altro monumento neolitico tra i meglio conservati d’Europa. Sicuramente molto meno conosciuto rispetto al più noto vicino di casa, Avebury è altrettanto suggestivo e persino gratuito (se escludiamo i 7£ di parcheggio obbligatori). Il cerchio di pietre è talmente grande che al suo interno è stato costruito un intero villaggio, piccolo, ma pur sempre di centro abitato si tratta. È possibile fare il giro completo godendo per altro di un panorama davvero suggestivo sulle verdissime colline circostanti.
Terminata la visita ad Avebury (e dopo un sostanzioso pranzo nel pub locale) decidiamo sul momento di affrontare altri 40 minuti di auto per raggiungere Bibury, il villaggio forse più conosciuto e fotografato delle Cotswolds.
Bibury è oggettivamente una bomboniera. Piccola ma davvero graziosa. I cottage in pietra color miele con il tetto di paglia spediscono in due secondi in un’altra epoca. Passeggiare tra le piccole vie splendidamente decorate di fiori o adornate da prati inglesi è davvero un’esperienza magica. Bibury è un villaggio minuscolo, c’è un solo hotel e poche case, ma è veramente splendido.
Da Bibury raggiungiamo poi Bath, ultima tappa del nostro itinerario in Inghilterra. Ci arriviamo nel tardo pomeriggio, giusto il tempo per una birra nel birrificio locale, una passeggiata in centro e una sostanziosa cena tipicamente inglese.
- Holiday Inn Bath. Comodo e vicino al centro.
- 120€ camera tripla con colazione
Giorno 7 – Bath
Dicono che Bath sia una delle città più belle del Regno Unito. Io non lo posso dire con certezza, ma vi assicuro che si tratta davvero di una cittadina incantevole. Con i suoi 88.000 abitanti è una città a misura d’uomo, visitabile anche in poco tempo, spostandosi tranquillamente a piedi. Il suo centro storico in stile georgiano, con i suoi edifici color caffelatte, è davvero una gemma che non pensavo di trovare. La città di Bath è patrimonio Unesco.
Luogo di interesse di indubbia valenza storica sono, naturalmente, i bagni romani. Costruiti nel 75 d.C. durante l’Impero di Vespasiano, erano rinomati in tutta Europa come luogo di incontro, relax e persino di culto.
Giorno 8 – Rientro in Italia
Siamo arrivati all’ultimo giorno del nostro itinerario in Inghilterra. Il volo è nel pomeriggio quindi abbiamo ancora il tempo di fare una passeggiata nel centro di Bath, per poi tornare verso Bristol e riconsegnare la macchina.