Vivere in paese: pro e contro di un piccolo centro urbano

belluno nevegal

Uno dei tanti motivi che mi spinge a viaggiare è la volontà di uscire dal mio piccolo contesto quotidiano. Mi riferisco al desiderio di scoprire mondi e culture diverse dal mio, dalla voglia di vivere, a volte, qualcosa di più complesso e vivace rispetto al piccolo paese in cui vivo. Le metropoli mi affascinano da sempre, mi piace passeggiare col naso all’insù per vedere sin dove arrivano i grattacieli, ma viverci…beh, quella è tutt’altra storia. 

Vivere in un paese piccolo: pro e contro

Secondo te vivere in un paese di piccole dimensioni com’è? Noioso e restrittivo oppure tranquillo e gratificante? Proverò a raccontare la mia esperienza.

Io l’ho sempre detto che non sono una da grandi città. Non ci ho mai vissuto a dire il vero, la mia unica esperienza in un contesto urbano di dimensioni discrete risale all’Università, ma parliamo di Padova, non certo di Hong Kong (per la cronaca, Padova mi manca molto ma più per gli affetti che lì ho lasciato che per lo stile di vita che avevo). Io sono nata e cresciuta in provincia di Belluno, che la maggior parte degli italiani identifica con le vacanze di Natale a Cortina e per….dimmelo tu per cos’altro conosci Belluno!

feltre dolomiti

Nello specifico io vivo in provincia, in un paese di circa 6.000 anime dove il primo supermercato degno di questo nome ha visto la luce solo qualche anno fa. Tanto per farti capire, l’evento più significativo da queste parti è l’annuale mostra mercato delle attività artigianali ed agricole (che io adoro, per inciso). Eppure, non riuscirei a vivere da nessun’altra parte. Curios* di sapere perché?

Comincio dagli aspetti prettamente pratici. Trovo che vivere in un piccolo paese sia molto più conveniente, economicamente parlando. Il costo della vita è mediamente più basso rispetto alle grandi città. Dalle mie parti uno spritz costa 3,50€, un prosecco 2€ e ci sono ancora pizzerie dove puoi cenare con 10/15€, inclusa la birra. Con meno di 500€ si può affittare un appartamento con anche 2 camere da letto. Un giovane che lavora può permettersi di vivere da solo, in una casa più piccola (quanti possono fare altrettanto, per esempio, a Roma?).

Vivere in un paese piccolo permette di risparmiare anche in altri sensi. Rispetto ad una grande città, nei piccoli centri ci sono meno negozi, meno locali, meno possibilità di spendere. Certo anche noi abbiamo la macchina per spostarci (che in effetti si rende assolutamente indispensabile, diversamente dalle grandi città), ma diciamo che il “giro in centro” (lo scrivo sorridendo, pensando al centro del mio paese) non si traduce quasi mai in shopping selvaggio.

feltre cosa vedere

Certo questa considerazione si traduce per alcuni in disagio, ovvero la difficoltà di reperire tutto ciò di cui abbiamo bisogno. È vero, in un paese piccolo spesso mancano negozi specializzati e nei pochi che ci sono la varietà non è gran che. Pensi che questo possa essere un problema nell’era di Amazon? (Anche se io preferisco sempre supportare i negozianti locali, ma se devo diventare matta per trovare un prodotto, lo compro online).

Trovo che vivere in un paese piccolo sia bellissimo per le tante cose che si possono fare all’aria aperta, in totale tranquillità: passeggiare, correre, giocare con i bambini. Spesso in pausa pranzo faccio una passeggiata, mi basta imboccare una strada laterale qualsiasi e in 5 minuti mi trovo, volendo, in mezzo alla natura, nel quasi totale silenzio. Per me è un bellissimo modo di rilassarmi. Certo qualcun altro preferirebbe una palestra super affollata, ma è sempre questione di gusti ed abitudini (e per la cronaca la palestra ce l’abbiamo anche noi!).

Per chi ha bambini questo non può che essere un grande pro. Non serve avere parchi attrezzati, basta uscire di casa per trovarsi in pochi minuti in un’area verde naturale, come una strada di campagna o la sponda di un fiume. I nostri giri in biciletta ci conducono sempre verso qualcosa di nuovo da esplorare.

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Ovviamente dalle mie parti non abbiamo problemi particolari di smog o di traffico, tranne giusto nelle ore di punta (i ben informati sapranno che nel Bellunese trova sede un notissimo colosso dell’occhialeria e che trovarsi lungo la rotta dei turnisti nell’orario sbagliato significa muoversi a tentoni per parecchio tempo). Questo è un altro dei tanti pro del vivere in un paese piuttosto piccolo.

Per contro: carenza di servizi, opportunità di lavoro meno variegate, necessità di possedere un’automobile, poche cose da fare. Chi vive in una grande città direbbe che questi sono tutti disagi che mai vorrebbero affrontare trasferendosi nei centri più piccoli. Lo so perché quando mia sorella viene a trovarmi (lei vive a Barcellona da 15 anni) si lamenta sempre delle stesse cose. Questo è un dato di fatto, che nelle grandi città ci sia di tutto e di più lo sanno tutti!

Eppure tutte queste cose io non le ho mai vissute come un disagio. Nel corso degli anni ho imparato a fare mio questo stile di vita, forse più semplice, ma per molti aspetti anche gratificante. Tanto è vero che ora come ora mi verrebbe difficile trasferirmi in una città molto più grande.